E' morto Giuseppe Palumbo, storico questore anticamorra

NAPOLI - Si sono celebrati ieri nella chiesa di Sant'Antonio da Padova a Napoli i funerali del questore Giuseppe Palumbo morto a seguito di una lunga agonia.
Aveva 67 anni e mezzo, da alcuni anni era in pensione. Il questore Palumbo aveva diretto per due anni e 4 mesi, dal '90 fino alla fine del '93 l'importante ufficio della Squadra mobile di Napoli.

Guerra di camorra. Poliziotto vecchia maniera, grande fiuto investigativo, nei 28 mesi in cui è rimasto seduto sulla più importante poltrona (dopo quella del questore) di via Medina (sede della questura di Napoli) il capo della Mobile ha raggiunto grandi risultati nella lotta contro la camorra. Distrutti alcuni clan storici della città come quello dei Mariano, attivo ai Quartieri spagnoli: grazie alle sue indagini per capi e gregari sono arrivate condanne in via definitiva fino a 30 anni di reclusione. Forte di carattere, generoso, sempre al fianco dei suoi uomini e delle sue donne, ha allevato con la sua esperienza e la sua tenacia una decina di funzionari poi divenuti dirigenti di importanti uffici della questura di Napoli.

Pentiti. Sotto la sua gestione si sono i pentiti diversi capi camorra, uno su tutti, Pasquale Galasso, numero due del clan Alfieri. Con le sue dichiarazioni è stato possibile arrestare lo stesso Carmine Alfieri e poi disintegrare l'intera cosca, la più potente di Napoli e Provincia. Decine di killer sono finiti in manette grazie al coordinamento della sua Squadra mobile. Tra questi Giovanni Labonia, autore dell'omicidio del poliziotto Pasquale D'Addario, coraggiosamente intervenuto mentre era in atto una sparatoria tra i clan dei Quartieri spagnoli e quelli delle cosiddette case nuove. Identificati e arrestati gli autori di una mezza dozzina di stragi, avvenute a Napoli, in periferia e in provincia.

Carriera. Promosso per meriti straordinari questore, a soli 47 anni, Palumbo, l'amore e una vita per la polizia, lavorò per pochi mesi allo Sco (Servizio centrale operativo) poi fu destinato alle questure di Enna e Caltanissetta. Per alcuni anni è stato anche alla direzione interrezionale della polizia di Stato, fino ad arrivare al grado di vicario. Poi, ha diretto la commissione rifugiati presso il centro identificativo in Calabria. Con il suo prezioso apporto alcuni terroristi islamici sono stati arrestati nell'ambito di di operazioni contro il terrorismo internazionale.

(fonte ilmattino.it)

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