Mega rissa durante i gigli di Nola, spuntano i primi video


NOLA - Una festa interrotta, quattro Gigli abbandonati in strada, e dodici persone ferite: è il bilancio della Festa dei Gigli a Nola, nel Napoletano, dove prima la provocazione delle scorse settimane di un sacerdote, don Aniello Manganiello, che aveva denunciato infiltrazioni camorristiche nella tradizionale 'ballata', e poi una rissa, sfociata in un fuggi-fuggi generale con feriti e contusi, ha caratterizzato la 'posata' degli obelischi davanti al Municipio, e decretato lo stop della manifestazione che sarebbe dovuta andare avanti fino a mercoledì sera.
Una Festa, quella in onore di San Paolino, per la quale i comitati cittadini lavorano un anno intero per preparare la tradizionale 'ballata' di otto obelischi per le strade cittadine. E la festa è un punto di orgoglio anche per le amministrazioni comunali succedutesi negli anni, che hanno ottenuto per la manifestazione importanti riconoscimenti a livello mondiale. Ma quest'anno è andato tutto storto. Ieti mattina, mentre i Gigli ballavano per le strade cittadine, gli esponenti di due diverse paranze hanno cominciato a litigare, lanciandosi bottiglie di birra gli uni contro gli altri. Una rissa degenerata nel panico generale, con migliaia di persone che hanno cercato di scappare in ogni angolo dei vicoli di Nola.
Secondo il sindaco Geremia Biancardi, che ha condannato l'episodio, il fuggi-fuggi sarebbe stato provocato non dalla rissa in sè, ma dallo scoppio di una bottiglia di spumante scambiato per lo sparo di una pistola. Fatto sta che ogni visitatore, cittadino, e spettatore, ha cercato di farsi largo tra la gente, ma in 12 sono rimasti feriti, e portati in ospedale (con prognosi fino a dieci giorni). L'epilogo è stata la sospensione della Festa da parte dell'amministrazione locale. 

Le reazioni non si sono fatte attendere, ed i Verdi Ecologisti e l'opposizione in Consiglio comunale a Nola, hanno chiesto le dimissioni del sindaco, e la sospensione della Festa già a partire dal prossimo anno. La ballata, però, era stata minata anche dalle polemiche scatenate dalle dichiarazioni di don Aniello Manganiello, ex parroco del rione Don Guanella di Napoli, che aveva anche avviato una raccolta firme per sopprimere la festa, e parlato di infiltrazioni camorristiche. Un'affermazione che aveva portato alla reazione del vescovo di Nola, monsignor Beniamino Depalma, che aveva difeso la Festa, sostenendo la tesi di un'estraneità della stessa a «logiche di gestione camorristiche», e a quella del sindaco Geremia Biancardi che ieri, nel corso della manifestazione religiosa per la benedizione degli obelischi, ha indossato una maglia con la scritta «La camorra mi fa schifo, ma che c'azzecca la festa dei Gigli?». E don Manganiello si dice «sconsolato»: «Purtroppo avevamo visto bene - ha affermato - e abbiamo avuto ragione, ma avremmo voluto volentieri avere torto».
(fonte Ilmattino.it)

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