Meucci, inventa il telefono...113 anni dopo la sua morte!

123 anni fa moriva Antonio Meucci, grande inventore italiano il quale porta con se una storia davvero particolare. E' l'inventore del telefono, ma è morto senza averne la giusta riconoscenza.
Nato in San Frediano, quartiere popolare di Firenze, il 13 aprile 1808, studiò all'Accademia di Belle Arti del capoluogo toscano. Coinvolto nei moti rivoluzionari del 1831, imprigionato a causa delle sue convinzioni politiche, Meucci fu costretto a lasciare il Granducato di Toscana e ad emigrare a Cuba, dove nel 1835 accettò un lavoro al Teatro Tecon dell'Avana. Successivamente, andato a fuoco il teatro e ritrovatosi senza lavoro, lasciò Cuba e si diresse verso gli Stati Uniti. Nel 1845 si trasferì dunque a Clifton, New York, dove aprì una fabbrica di candele. Lì accolse l'amico e fratello massone Giuseppe Garibaldi, che fra il 1850 ed il 1853 divenne suo collaboratore.
L'INVENZIONE DEL PRIMO TELEFONO, E LA MANCANZA DI DENARO.
SOLO NEL 2002 GLI SARA' FATTA GIUSTIZIA.

Attorno al 1854 Meucci costruì il "telettrofono", il primo prototipo di telefono, allo scopo di poter mettere in comunicazione il suo ufficio con la camera da letto dove la moglie era costretta da una grave malattia. L'invenzione del telefono prese spunto da un sistema precedente, che aveva creato quando lavorava a teatro: si trattava di un sistema di tubi che trasportava il suono da una parte all'altra del palco, in modo da poter impartire le istruzioni agli operai dalla cabina di regia. Successivamente Meucci si trovò improvvisamente in difficoltà finanziarie, pur continuando a sviluppare la sua invenzione. Costretto a vivere con l'aiuto degli amici, si trovò a non avere denaro a sufficienza per brevettare la propria invenzione. Nel 1871 riuscì a fondare, assieme ad altri co-finanziatori italiani, la Telettrofono Company, riuscendo però ad ottenere per la sua invenzione solo un brevetto temporaneo (caveat) da rinnovare ogni anno al prezzo di 10 dollari (e che sarebbe riuscito a rinnovare solo fino al 1873). Infatti, per ottenere un brevetto standard, erano necessari 287 dollari, circa 4.500 euro di oggi. Contemporaneamente, Alexander Graham Bell nel marzo 1876 poté depositare il brevetto per la sua invenzione, dopo che quello di Meucci era scaduto senza essere rinnovato. Alcuni sostengono che Bell abbia avuto modo di visionare i progetti di Meucci prima di brevettare la propria invenzione, ma mancano prove a sostegno di tale tesi. Meucci gli intentò causa, ma, essendo in pieno dissesto economico, la perse. Secondo il giudice che emise la sentenza nel 1887, Meucci avrebbe infatti inventato un telefonomeccanico, mentre quello oggetto del brevetto di Bell era elettrico.Grazie al lavoro di ricerca di Basilio Catania, recepito dalla Federazione Italiana di Elettrotecnica tale certezza è stata messa in discussione a livello internazionale. L'11 giugno2002 il Congresso degli Stati Uniti, con la risoluzione 269, ha riconosciuto che se Meucci avesse avuto i soldi per pagare il caveat del 1874, Alexander Graham Bell non avrebbe potuto depositare il proprio brevetto e che il contributo di Antonio Meucci nell'invenzione del telefono deve essere quindi riconosciuto.
LE ALTRE INVENZIONI:
Meucci inventò e brevettò molti altri strumenti basati su processi chimici e meccanici. Fu titolare e depositò ben 22 brevetti. I più famosi sono:
Bevande frizzanti, bevande frizzanti a base di frutta e vitamine che Meucci trovò utili durante il suo ricovero causato dalle ustioni subite durante l'esplosione del Westfield ferry (US Patent No. 122,478).
Condimento per pasta e altri cibi. In accordo con Roberto Merloni, General Manager della STAR, Agrate - Milano (US Patent No. 142,071). Fogli di carta bianca e resistente a cui si interessarono molti giornali dell'epoca e un nuovo modo di fabbricare candele, ancora oggi usato.

Fonte: Wikipedia e Rai history

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