Gravidanza,shampoo e tintura. I 6 consigli per restare belle senza rischi

Durante una gravidanza il corpo femminile ha una serie di piccole alterazioni a causa di ormoni e di altre sostanze che intervengono nell'organismo delle neo-mamme. Molte di queste variazioni tendono a rafforzare il corpo e forse non tutti sanno che durante i nove mesi di attesa, anche i capelli beneficiano di una vera e propria cura ricostituente. Superati infatti i primi 2-3 mesi in cui i capelli appaiono spenti e opachi a causa del progesterone, dopo la formazione della placenta, si ha un aumento della quantità di estrogeni che li rende naturalmente più resistenti, nutriti e lucenti. Ma i capelli e il cuoio capelluto in generale , possono creare una serie di problematiche durante questo delicato periodo, soprattutto se vengono a contatto con determinate sostante non naturali. Bisogna infatti tenere presente che la cute non è impermeabile e anche lo strato più esterno, mantiene un’attività metabolica. Questo significa che tutto ciò che vi applichiamo interagisce con la cute: lo dimostra fatto che la pelle viene utilizzata come organo diffusore di sostanze (si pensi ai cerotti contraccettivi o a quelli che veicolano farmaci antinfiammatori).
Dunque esistono alcune sostante che potrebbero in qualche modo creare problemi al feto e al continuo della gravidanza, ecco perché è preferibile adottare una serie di comportamenti per prevenire qualsiasi tipo di problema:
  •  Meglio un olio lavante al posto dello shampoo tradizionale. E' preferibile rinunciare al tradizionale shampoo schiumogeno, poiché tende ad aprire le squame del fusto, che di conseguenza diventa più poroso, si sfibra e si spezza con facilità. Al suo posto, è meglio utilizzare un olio lavante: contiene oli solubili in acqua che legano a sé le impurità e lavano via lo sporco. Se ne mette un cucchiaio sul palmo della mano, si massaggia bene sul cuoio capelluto e si sciacqua: il capello resta compatto, pulito e assolutamente non untuoso.
  • Utilizzare il balsamo: solo se necessario .Se si usa l’olio lavante, non occorre applicare il balsamo, che è invece indispensabile con i detergenti tradizionali. Il balsamo richiude le squame aperte dallo shampoo e riveste il fusto con un film protettivo. In più, neutralizza le cariche elettriche negative presenti negli schiumogeni, rendendo subito i capelli più docili e non elettrizzati. Un consiglio della nonna? Fare il risciacquo finale con acqua naturale, cui va aggiunto un cucchiaio di aceto di mele: in questo modo, si eliminano i residui calcarei e il capello acquista luminosità
  • Diamo al cuoio capelluto proteine e vitamine.Uno degli ingredienti più benefici per la capigliatura sono le proteine. Quando si acquista un prodotto conviene controllare che contenga collagene (che è appunto una proteina), ma anche miglio, frumento, grano (se non siete celiache ovviamente) che sono ricchi di aminoacidi, ma anche vitamina B5 o pantenolo, che ha un’azione nutriente e fissa più a lungo il colore.
  • Tinture? Meglio dopo il terzo mese.La tintura è un processo chimico piuttosto “forte”, che prevede l’ossidazione del capello, effettuata tramite ammoniaca e/o acqua ossigenata, sulla quale agisce la pigmentazione, che avviene grazie ad alcune sostanze coloranti, che variano a seconda della tinta. Il prodotto viene applicato sia sul fusto sia sul cuoio capelluto.Fortunatamente nel corso degli anni, le formulazioni dei prodotti sono notevolmente migliorate e le tinture oggi utilizzate sono decisamente più delicate rispetto ad alcuni decenni fa. Sono sicuramente consigliate dunque le tinte naturali senza ammoniaca. Si tratta di molecole coloranti, che non sono in grado di penetrare nelle fibre del capello ma si fissano debolmente sulla loro superficie. Per questa ragione, le tinture temporanee non permettono di cambiare il colore dei capelli o di coprire la chioma ingrigita. Semplicemente regalano una nuova sfumatura al colore naturale dei capelli, ma garantiscono buoni risultati. Solo per precauzione si può consigliare di lasciar passare i primi tre mesi, che sono quelli in cui si forma l’embrione. Per il resto, non è il caso di rassegnarsi per tutta l’attesa a veder comparire i capelli bianchi! Le alternative naturali: Un’alternativa naturale sono invece le tinture vegetali. Quella classica è a base di henné, che viene spesso miscelato con altri pigmenti naturali, come mallo di noce, tè, mirtillo, betacarotenei. Certo, non sono adatte se si desiderano i capelli biondi, perché le tonalità sono scure o ramate e la colorazione è decisamente meno coprente e meno duratura, ma hanno il vantaggio di avere un effetto trattante, che regala una capigliatura più lucente.
  • Colpi di sole? No problem.A differenza delle tinture, che vengono applicate anche sul cuoio capelluto, i colpi di sole vanno a decolorare solo il fusto, che è composto da cheratina “morta”, e non toccano il bulbo, che è la parte vitale dove arrivano i capillari. Il problema dell’assorbimento cutaneo, quindi, non si pone.
  • Permanente: sconsigliata
    Non per problemi di tossicità, ma perché è in assoluto il trattamento più stressante per i capelli, poiché intacca la struttura cheratinica agendo sullo zolfo naturalmente presente all'interno del fusto.

(fonte: Dolceattesa.rcs.it)

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