Mendicante Rom acciuffa ladro, Mariano diventa l'eroe del giorno

Mariano, il Rom che ha fatto arrestare il ladro di pastori
I Sacerdoti di san Lorenzo Maggiore ormai lo chiamano "L'angelo custode della chiesa", lui si chiama Mariano, ha 28 anni e da 10 vive in Italia. Fa parte dell'etnia Rom, quella che la gente qualunquista considera tutta una massa di ladri e delinquenti. 
Quando ha visto quell'uomo rubare i pastori dalla "sua" chiesa, Mariano l’ha rincorso ma non è riuscito a fermarlo; l’indomani quando l'ha rivisto non ha esitato a chiamare la polizia, che l'ha identificato e arrestato.
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A Napoli, nella via dei pastori è benvoluto, Il cibo spesso arriva dagli abitanti della zona che lo hanno
adottato con tutta la famiglia e gli consentono di mettere un piatto a tavola. Quando avanza un soldo viene messo gelosamente da parte: "Tornerò in Romania e mi costruirò una casa". In altri casi invece lo chiamano per qualche lavoro in casa, per una pulizia alle balconate imbrattate di fuliggine e guano. E quando non lo chiama nessuno, lui chiede l’elemosina. 
Anzi, non chiede, aspetta con il suo cartello: un coperchio di scatola da scarpe con la scritta che le persone con il cuore indurito non leggono nemmeno «ho due figli, aiutatemi...». Quel cartone serve a fare meno paura alle persone: si evita il contatto fisico, la monetina viene quasi lanciata, la coscienza si pulisce e le mani non si sporcano al contatto con il mendicante.

Dieci anni fa Mariano lascia la Romania in cerca di fortuna: Roma lo respinge, Napoli lo accoglie come può: «Questa chiesa era «libera», dice, e io sono venuto qui». Libera significa che non c’erano mendicanti, che ci si poteva fermare a chiedere un soldo.

La crudeltà spinge a fare domande becere: ma un lavoro l’hai mai cercato? Gli occhi si abbassano e la voce si fa più flebile. Lo ha chiesto, lo ha addirittura implorato il lavoro: «Sono andato anche al Comune, mi hanno detto che ce ne sono milioni di disoccupati come me, che non possono fre niente, che mi devo arrangiare». L’obiettivo principale è raccogliere almeno i quattrocento euro dell’affitto della monocamera a Forcella.

Molto spesso invece delle monetine arrivano gli insulti: «Vai a lavorare», «vergognati», «zingaro sei sporco, puzzi», «Sei ladro come tutti quelli della tua razza».
E invece Mariano ladro non è, anzi. Lui il ladro l’ha fatto acchiappare e non chiede niente in cambio, gli bastano i sorrisi, gli bastano gli abbracci e l’affetto del quartiere. Anzi, una richiesta ce l’ha: «Io vorrei smettere di fare il mendicante, vorrei diventare una persona normale, vorrei lavorare. Secondo voi qualcuno si accorgerà di me?».

Fonte Il Mattino

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