Secondo uno studio dell'Università di Cambridge i detergenti sarebbero un'importante concausa dello scatenarsi della malattia
Un eccessivo uso di acqua e saponi: potrebbe essere questa la causa dell'epidemia di Alzheimer nel cosiddetto "primo mondo", che coinvolge 80 milioni di persone a livello globale. Lo sostiene uno studio dell'Università di Cambridge, pubblicato sulla rivista Evolution medicine and public health, che ha messo a confronto i dati sull'incidenza della malattia in 192 nazioni, e hanno concluso che...
la demenza senile è meno numerosa nei Paesi poveri, dove il contatto con microbi e batteri è alto, mentre è paradossalmente più alta nei Paesi sviluppati.
Per cui, a furia di usare saponi e disinfettanti, si annullano o quasi le aggressioni esterne, con il risultato che il sistema immunitario non si sviluppa e in età adulta ci si ammala più facilmente. L'ipotesi trova fondamento nel minore sviluppo nei Paesi occidentali dei linfociti T, che sono carenti nel cervello di chi è affetto da Alzheimer. Vero è anche che nelle aree meno sviluppate si vive di meno, e la demenza senile spesso non ha il tempo di manifestarsi. Ma dalla ricerca emerge che negli Stati dove i tre quarti della popolazione vive in aree urbane, la demenza degenerativa ha una incidenza significativamente superiore rispetto alle aree sottosviluppate quali India, Africa e Cina.
Fonte: Cadoinpiedi.it
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