“Clicca qui per vedere cos’ha rischiato questa ragazza mentre stava…”, oppure “Incredibile, non crederai mai a cos’è successo a questo signore!” Finalmente non saremo più costretti a dover subire questa serie incredibile di titoloni, per poi leggere una notizia stupida o ancora peggio fasulla.
Facebook ha annunciato due grosse novità che impatteranno in maniera determinante sul modo di condividere contenuti da parte dei publisher.
1. Titoli acchiappa-clic
La prima riguarda, appunto, il click-baiting: Facebook penalizzerà in modo pesante tutti i post che faranno ricorso a questa pratica(non fornire cioè al lettore informazioni riguardo al contenuto del link nel post stesso).
Il controllo avverrà attraverso 2 modalità:
1: il tempo di permanenza delle persone sui post che puntano fuori da Facebook: se gli utenti seguono un link e trascorrono del tempo su quella pagina, probabilmente avranno trovato qualcosa di interessante; se, al contrario, molte persone avranno cliccato il link, ma il tempo di permanenza sulla pagina sarà stato molto breve, sarà indicatore di scarsa affinità con ciò che si aspettavano di trovare;
2: le interazioni con il contenuto, dopo aver cliccato il link: questo significa che maggiore sarà il numero di interazioni sul post su Facebook – dopo aver cliccato il link – maggiore sarà la probabilità che il post stesso puntasse a un contenuto ritenuto di valore per gli utenti.
La decisione di penalizzare contenuti che nascondono – o non chiariscono a fondo – cosa si troverà cliccando il link è legata alla volontà di rendere il News Feed popolato da contenuti che le persone abbiano veramente voglia di leggere, e che non spingano gli utenti a dover cliccare per capire se una notizia è veramente interessante o meno.
L’altra faccia della medaglia è rappresentata dal fatto sempre più spesso le persone – soprattutto da mobile – tendono a condividere e interagire con contenuti di cui hanno letto soltanto il titolo, senza averli effettivamente letti: costringere i publisher alla chiarezza eviterà che molte persone cerchino di approfondire una notizia uscendo da Facebook, proprio perché si accontenteranno di averne letto il titolo, ma è un prezzo che Zuckerberg è disposto a pagare – si fa per dire - per garantire una miglior esperienza agli utenti.
2. Link espliciti nei post
La seconda novità riguarda il modo in cui vengono condivisi i link nei post: oggi possiamo scegliere se pubblicare un post lasciando il link nel post stesso, o se eliminarlo e lasciare che gli utenti debbano cliccare l’immagine di anteprima per accedere al contenuto.
(Fonte: Wired.it)
Facebook ha annunciato due grosse novità che impatteranno in maniera determinante sul modo di condividere contenuti da parte dei publisher.
1. Titoli acchiappa-clic
La prima riguarda, appunto, il click-baiting: Facebook penalizzerà in modo pesante tutti i post che faranno ricorso a questa pratica(non fornire cioè al lettore informazioni riguardo al contenuto del link nel post stesso).
Il controllo avverrà attraverso 2 modalità:
1: il tempo di permanenza delle persone sui post che puntano fuori da Facebook: se gli utenti seguono un link e trascorrono del tempo su quella pagina, probabilmente avranno trovato qualcosa di interessante; se, al contrario, molte persone avranno cliccato il link, ma il tempo di permanenza sulla pagina sarà stato molto breve, sarà indicatore di scarsa affinità con ciò che si aspettavano di trovare;
2: le interazioni con il contenuto, dopo aver cliccato il link: questo significa che maggiore sarà il numero di interazioni sul post su Facebook – dopo aver cliccato il link – maggiore sarà la probabilità che il post stesso puntasse a un contenuto ritenuto di valore per gli utenti.
La decisione di penalizzare contenuti che nascondono – o non chiariscono a fondo – cosa si troverà cliccando il link è legata alla volontà di rendere il News Feed popolato da contenuti che le persone abbiano veramente voglia di leggere, e che non spingano gli utenti a dover cliccare per capire se una notizia è veramente interessante o meno.
L’altra faccia della medaglia è rappresentata dal fatto sempre più spesso le persone – soprattutto da mobile – tendono a condividere e interagire con contenuti di cui hanno letto soltanto il titolo, senza averli effettivamente letti: costringere i publisher alla chiarezza eviterà che molte persone cerchino di approfondire una notizia uscendo da Facebook, proprio perché si accontenteranno di averne letto il titolo, ma è un prezzo che Zuckerberg è disposto a pagare – si fa per dire - per garantire una miglior esperienza agli utenti.
2. Link espliciti nei post
La seconda novità riguarda il modo in cui vengono condivisi i link nei post: oggi possiamo scegliere se pubblicare un post lasciando il link nel post stesso, o se eliminarlo e lasciare che gli utenti debbano cliccare l’immagine di anteprima per accedere al contenuto.
(Fonte: Wired.it)
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