Il gorilla ucciso, gli allevamenti lager, i batteri resistenti agli antibiotici e il gioco delle 3 scimmiette

Sta spopolando in rete un video di un gorilla che è stato ammazzato dopo la caduta di un bambino nel suo fossato... Tante persone si sono scandalizzate, in quanto sembra che il gorilla sia stato ucciso troppo frettolosamente, quando sedarlo poteva essere la migliore soluzione.
Si potrebbe anche essere d'accordo se non fosse il fatto che un bambino in una gabbia con un Gorilla potrebbe essere ammazzato, anche accidentalmente, in pochi secondi...
Vero anche che nel 2016 siamo rimasti piuttosto indietro, continuando a creare luoghi di futile divertimento per gli esseri umani che diventano luoghi di depressione per gli altri esseri viventi (zoo - circhi - parchi acquatici e via discorrendo).

Ipocrisia portami via: C'è però un altro argomento che mi sembra interessante sollevare: Come possono indignarsi le persone per un Gorilla ammazzato quando ogni giorno, non solo si ammazzano, ma soprattutto si maltrattano e  sono costretti a vivere in condizioni indecenti migliaia di altri animali a causa degli allevamenti intensivi?
Nonostante siano tante le notizie allarmanti che dovrebbero spingerci a cambiare questo modus operandi, non solo per gli animali, ma anche per la nostra salute pare che le persone non vogliano né vedere, né sentire ragioni su questo argomento... Anche se detesto pensarlo non ci mostriamo tanto diversi dalla famosa immagine delle 3 scimmiette "Non vedo, non sento, non parlo..."

Dopo aver anche visto il video di Report sugli antibiotici (Guardalo in fondo alla pagina) avrei voluto cercare parole mie per descrivere il mio stato d'animo, ma dopo aver letto quelle di Andrea Scanzi, onestamente non sarei riuscito a trovare parole migliori.
Ecco un estratto di quello che ho trovato sulla sua pagina Facebook: " Gli antibiotici sono ovunque, e quando poi qualcuno muore a 50 anni ci si stupisce e si parla di sfortuna. Ma spesso non è casualità e neanche sfiga: spesso è un lento suicidio, perché ogni giorno ci avveleniamo. Se comprate la carne al supermercato, e quella carne costa poco, c'è un motivo. Il motivo - leggetevi Se niente importa di Safran Foer - è che state mangiando della merda, e quella merda proviene oltretutto dal sadismo quotidiano di sistemi di allevamento al cui confronto Auschwitz era un resort.
...Quando si parla di cibo e animali, ci si divide in fazioni. E ci si divide per ignoranza e perché quasi mai si è psicologicamente forti da rinunciare a questo o quel cibo: infatti siamo nell'era mesta dell'Obeso, come cantava Gaber. Ci ingozziamo di tutto per sublimare carenze di ogni sorta: l'overdose di cibo come "evasione", come "droga" quotidiana. Forza di volontà zero, voglia di informarsi anche meno. So tutto questo e so anche che, io stesso, sono pieno di contraddizioni: ogni tanto mangio pesce, ho il giubbino di pelle, etc. Lo so. Nessuno è perfetto e io molto meno di altri. Se però riuscissimo a volerci un po' più bene, e con ciò a volere un po' più bene al mondo animale (invece di commuoverci una volta l'anno sui social per l'orso o il gorilla), be' probabilmente vivremmo di più. Vivremmo meglio. E lasceremmo ai nostri figli un mondo migliore."

Ecco il video del servizio di Report sui batteri resistenti agli antibiotici

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