Tutta la verità sulla "Google Self-driving bike"

Il canale ufficiale di Google ha pubblicato un video che ha ottenuto oltre 2 milioni di visualizzazioni ed è stato postato e condiviso praticamente ovunque tra giornali e social network. Nel video si vedeva una bicicletta che grazie a delle speciali applicazioni tecnologiche riusciva a viaggiare da sola per la città, veniva a prenderti grazie ad un App e portava anche i bambini all’asilo.
Il competente ingegnere di Google Olanda, che si è presentato come il capo del progetto della “Google Self-driving bike”, annunciava molto orgoglioso di aver risolto il problema della sicurezza in bici. Altro non era in quel momento che un "impostore".


Quello che infatti sembrava essere un video più che veritiero anche grazie al coinvolgimento di personalità come il vice sindaco di Amsterdam, Kajsa Ollongren e la presidente dell’Unione dei ciclisti olandesi, Saskia Kluit era invece di un ingegnoso pesce d'Aprile (a cui lo staff di Google sembra aver dedicato fin troppo tempo).
Proprio per questi motivi e per i continui investimenti nella ricerca di veicoli che si "guidano da soli"  ci siamo domandati se questa bici non possa rappresentare realmente un futuro possibile e se appunto il colosso "Big G" non stia facendo una reale indagine di mercato celati dietro questi video-burla, per conoscere le nostre reazioni a tale prodotto.
Certo sarebbe assurdo far portare i bambini a scuola da un'ipotetica bici che si muove da sola, però dotare una bici di sensori grazie ai quali anticipare eventuali pericoli o incidenti, potrebbe essere una svolta. In particolare potrebbe essere utile in quei luoghi sovraffollati di biciclette (vedi proprio Amsterdam) o per quelle persone che la bici non possono usarla per problemi fisici o menomazioni.
 
Insomma la teoria secondo la quale questo scherzetto di Google possa essere il primo passo per un progetto reale non è così da scartare, così come non sarà impensabile vedere in un futuro non troppo lontano dei veicoli che riusciranno a spostarsi da soli. 

Commenti