Cari amici, il campionato è ormai alle porte e tutti gli amanti del fantacalcio hanno fatto o si stanno organizzando per fare l'asta di settembre.
Ecco allora di seguito la presentazione dei 10 personaggi più antipatici con cui fare l’asta del Fantacalcio (a cura del blog inzonacesarini.wordpress.com ): Voi in chi vi riconoscete?
1. Il Cumenda In tempi di crisi, non gli pare vero di avere tutti questi fantamiliardi a disposizione, così inizia a spendere e spandere per qualunque giocatore buono chiamato all’inizio, con rilanci folli. Preparatevi a dure lotte con questa tipologia di giocatore quando sono all’asta portieri, difensori e centrocampisti. E pazienza se la vostra lega non preveda la presenza del modificatore della difesa : la sua difesa sarà composta da almeno 7 top player difensivi, 2 portieri e almeno 6 centrocampisti che volevano tutti. Il più perculato di tutti quando arriva il momento di astare gli attaccanti, quando per via di questa politica scriteriata può permettersi solo Meggiorini, Morimoto e Nenè. La sua rosa assomiglia molto a questa :
Buffon Abbiati Storari – Chiellini Basta Astori Balzaretti Barzagli Danilo Abate Legrottaglie – Vidal Boateng Hamsik Snejider De Rossi Nocerino Emanuelson Rosina – Meggiorini Morimoto Nenè Larrivey Alfaro Paponi
2. Il risparmiatore
All’opposto del cumenda, il Risparmiatore ha un programma formidabile prima dell’asta : fare la iena meno famelica (vedi tipologia n.10), risparmiare il più possibile in difesa e a centrocampo per poi concentrarsi il più possibile in attacco. L’unica concessione può essere fatta per il portiere, ma solo se si tratta di Buffon o Abbiati. Sono 3 le caratteristiche del difensore o del centrocampista ricercato dal cumenda : titolare quasi sempre dal rendimento che oscilla tra il 5.5 e il 6 fisso; preso quasi sempre a fine asta in modo da risparmiare il più possibile; e due ferri da stiro al posto dei piedi capaci di portare quasi sempre malus in termini di cartellini e mai bonus a livello di reti.
Arrivare all’asta degli attaccanti come chipleader può però rivelarsi un’arma a doppio taglio : il risparmiatore trova spesso il giocatore più determinato a prendere uno dei 4 mammasantissima Cavani-Milito-Jovetic-Di Natale (vedere a proposito il profilo del tifoso e del padre, la vera nemesi del risparmiatore), inizia a mollare l’asta perché “tanto prendo l’altro dopo”. E spesso si ritrova a pagare Pazzini più dei 4 mammasantissima perchè “E’ l’ultimo rimasto”, o mezzi giocatori cifre folli per la stessa motivazione. In genere è quello che ha più soldi a Gennaio, ma non gli serviranno a una beneamata ceppa.
La sua rosa potrebbe assomigliare molto a questa :
De Sanctis Rosati Pegolo – Lucchini Natali Pisano F. (il vero uomo simbolo per lui) VonBergen Zanon Contini Antonelli Spolli – Fabbrini Nainggolan Gargano Pazienza Pinzi Migliaccio Cascione Inler – Pazzini Bojan Maxi Lopez ElHamdaoui Jonathas Pabon
3) Il Mattacchione
Come nella tombola napoletana è sempre presente il burlone che al primo numero estratto deve gridare “Ambo!”, anche nell’asta del fantacalcio al nome del primo portiere estratto ci deve sempre essere il Mattacchione che offre l’intero budget per scherzo. In entrambi i casi, intervengono gli altri pragmatici giocatori che lo smentiscono subito dicendo rispettivamente “Ma non è possibile! E’ solo il primo numero!” e “OK, aggiudicato a 1000!” a cui segue “Ma non è possibile! La massima offerta che puoi fare è 1000-25, quindi puoi offrire massimo 975!” Speechless.
Variante : il Mattacchione che chiama i nomi che sono stati obiettivi di mercato dichiarati dalle grandi, oppure i big che sono ahimè partiti per altri campionati nell’ultima estate. Tenetevi pronti a ridere a crepapelle ai nomi di Ibrahimovic, Thiago Silva, Lavezzi e Van Persie.
4. Il Tifoso (variante : il Padre)
Per il Tifoso, il fantacalcio è il modo per sentirsi allenatore per tutta la settimana della propria squadra del cuore nel mondo reale, perché per il virtuale c’è Football Manager e FIFA. Obiettivo dichiarato : riuscire ad acquistare almeno 3 giocatori per ruolo della propria squadra del cuore, tra cui almeno il portiere, per seguire la propria squadra la domenica in santa pace. Sarebbe una magra consolazione per lui il fatto che Stekelenburg ne abbia prese 3 e l’abbia schierato l’avversario, o che lui abbia schierato Klose in un derby perso dalla Roma al 92′ grazie a Miro. E’ la vittima preferita de La Iena (vedi in seguito), che da manipolatore provetto partecipa all’asta solo per far alzare il prezzo dei beniamini del Tifoso e per fargli sprecare Fantamiliardi.
4bis il Padre
Nelle leghe in cui i partecipanti sono sempre gli stessi da anni, è diffusissima la presenza di questa figura, l’evoluzione del Tifoso e del Talent Scout (vedi in seguito). Il Padre è legato ai giocatori in maniera simbiotica : ne segue la vita privata, e soprattutto ne individua almeno 4 per ruolo per i quali è disposto a svenarsi pur di averli con sé, perché nel corso degli anni si è creato un legame di affetto legati ad annate vincenti, o semplicemente sono pallini del Padre convinto che ogni anno sia quello buono. Il giocatore simbolo è Hernandez del Palermo, sono certo che in ogni lega c’è un Padre che ogni anno lo asta convinto che sia l’anno giusto, così come Pato. Si può arrivare a essere Padre anche da Talent Scout (vedi in seguito) : se dall’infornata di giovani e sconosciuti stranieri di cui infarcisce la squadra, si dovesse pescarne uno veramente buono, state certi che per i prossimi 3-4 campionati (PSG e Manchester City permettendo) il Talent Scout sarà disposto a morire pur di averlo in squadra, pur di dimostrarvi che lui di calcio ne capisce.
5. Il Marotta
E’ forse il personaggio più odiato da tutti in sede di asta, è il nemico giurato del banditore. Aspetta sempre l’ultimo millisecondo per rilanciare, come ha provato a fare Marotta con Berbatov all’aeroporto di Monaco di Baviera, provocando sgomento e rabbia verso chi stava già scrivendo il nome del giocatore tra le proprie fila. Due le possibili reazioni : o si minaccia fisicamente, o si rilancia ulteriormente. Quando il banditore dice “Cavani 300 e 1, Cavani 300 e 2….Cavani 300 e….” , in quel preciso istante tutti e 18 gli occhi degli altri 9 partecipanti si rivolgono al Marotta con aria speranzosa, pensando “Non può farlo, non può farlo…..dai che è la volta buona che lo assegniamo”. Ma lui sprezzante e con una grande dose di cazzimma dice “301!” proprio in contemporanea col “Cavani 300 e 3!” del banditore, e si dà il via alla discussione che dura ore se tale rilancio è giunto in tempo. E tale condotta non è attuata solo con Cavani, ma anche con Vergassola o Obiang. E’ un maestro nelle guerre di nervi, sia a gestirle che a provocarle, e tutti sappiamo quanto sia importante mantenere la calma in queste situazioni.
6. Il Disattento
Altra figura poco apprezzata da tutti i partecipanti alla Lega, in particolare dal John Nash (vedi in seguito) e dal Talent Scout (vedi in seguito), che annualmente cercano di buttarlo fuori, in quanto non concepiscono che il fantacalcio sia solo un gioco, perché è molto, molto di più.
Il Disattento viene all’asta senza sapere nulla dei movimenti estivi e delle formazioni tipo, compra il giorno stesso la Gazzetta per avere almeno un’infarinatura a riguardo e cerca di spiare gli appunti presi dallo Scienziato e dal Talent Scout. Quando giunge il suo turno di chiamare il giocatore da mettere all’asta, il Disattento ci mette ore per individuare tale nome, e nel 99% dei casi è stato già astato in precedenza, perché non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Diffidate di questo personaggio : in genere è dotato di un grande C-Factor.
7. Il John Nash
Estate è tempo di mare, vacanze, relax, amori? Neanche per sogno. Per il John Nash, l’estate è l’equivalente del ritiro precampionato per le squadre di calcio. Il John Nash non si perde una sola amichevole, che sia il trofeo Berlusconi o Bologna – Rappresentativa Monti Pallidi perché deve studiare i nuovi acquisti e i nuovi allenatori della Serie A, oltre che le statistiche e le medie voto ponderate e nel tempo della precedente stagione. Elabora algoritmi di mostruosa complessità per prevedere l’andamento dell’asta e studia un business plan preciso nei minimi dettagli per fissare i propri limiti di spesa. Il giorno dell’asta arriva con una cartucciera di appunti da fare invidia a Rambo, in cui ha diviso per fasce tutti i giocatori e predisponendo almeno 24 strategie diverse.
Inutile dire che il Tifoso, il Padre e il Cumenda sono i suoi più acerrimi nemici, oltre al Disattento che è visto come un parassita.
Inutile dire anche che raramente vince.
8. Il Talent Scout
Simile alla figura del John Nash per la meticolosità con cui si prepara al giorno dell’asta e per l’armamentario di appunti, il Talent Scout ha però un occhio di riguardo per i giovani, meglio se nell’annata precedente hanno fatto onde in serie B, e per gli stranieri provenienti da altri campionati. Per il Talent Scout non conta vincere il fantacalcio, conta dimostrare la propria competenza, così che a distanza di anni possa rinfacciare in saecula saeculorum che “Jovetic l’ho preso io il primo anno che è arrivato in Italia!” oppure possa rispondere a tono a chi dice in sede d’asta “Chi cazzo è Bonaventura?” “Bonaventura l’anno scorso in serie B ha fatto 9 gol, st’anno spacca!”. Il fantacalcio è seguito marginalmente, perché c’è una Serie B da seguire, oltre che un po’ di videocassette da visionare della Dinamo Zagabria. Nel (raro) caso in cui dovesse azzeccare il giovane giusto, diventerà inevitabilmente un Padre.
Il suo motto è “Art for art’s sake”, “L’art pour l’art”.
9. Il Lecchino
Figura particolarmente ambigua, ha un po’ della capacità manipolativa della Iena senza tuttavia essere freddo e calcolatore come quest’ultima. Trova facile sponda nel Tifoso, nel Marotta, nel Cumenda quando si astano difensori e centrocampisti, e soprattutto nel Disattento con cui gioca al gatto col topo.
Il Lecchino passa tutto il tempo del dibattimento a decantare le doti del giocatore all’asta in quel momento, sciorinando statistiche relative alla precedente stagione, doti balistiche su calci piazzati e capacità di inserimento. Il fatto che lui si limiti a parlare senza fare offerte per il fenomeno in questione, dovrebbe fare insospettire gli altri partecipanti.
Il Cumenda può facilmente trasformarsi in un Lecchino appena si rende conto di essere rimasto con soli 100 Fantamiliardi in tasca e 2 centrocampisti e 6 attaccanti da acquistare (mentre gli altri hanno almeno il quadruplo del budget in virtù di una gestione più oculata delle risorse) : a questo punto prova a mettere pressione psicologica sugli altri con frasi tipo “Cambiasso solo a 15??? Ma dai! E De Rossi è stato pagato 125!” “Osvaldo a 250??? Regalato!!! Li avessi io avrei rilanciato!”.
10. La Iena
La Iena è forse la figura più subdola e temuta da tutti i partecipanti all’asta. Riesce a unire la cazzimma del Marotta, la scrupolosità del John Nash e riesce a essere un Lecchino al momento giusto. Ha vita decisamente facile con il Cumenda e col Tifoso, che manipola a proprio piacimento.
In genere viene all’asta abbastanza preparato, con un paio di obiettivi dichiarati in difesa e a centrocampo e ci punta forte, costi quel che costi. Poi si mimetizza prima in Lecchino, facendo rilanci tattici alla Marotta per far salire i prezzi anche solo di 2 FM e i nervi degli avversari, e infine in Risparmiatore, completando i propri slot in difesa e a centrocampo con giocatori discreti ma non eccelsi a prezzo di saldo quando tutti gli altri hanno la rosa al completo.
Quando arriva il turno di astare gli attaccanti, getta la maschera e diventa il protagonista assoluto: all’inizio rilancia per tutti gli attaccanti solo per far salire un po’ il prezzo, poi si mette comodo in poltrona con i popcorn con un occhio per vedere gli altri scannarsi per i soliti 5-6 nomi noti a cifre esorbitanti, con l’altro a farsi i calcoli in tempo reale del budget rimanente di ogni squadra. Al nome singolo preferisce la profondità della rosa, quindi dopo i primi 5-6 attaccanti che hanno fiaccato le casse e soprattutto le resistenze nervose degli avversari, si prende tutto ciò che è rimasto sul campo di buono, avendo come risultato una rosa che manca del bomber da 20-25 gol assicurati, ma che ne ha almeno 4 da 15. Nel fantacalcio può essere un azzardo, ma spesso paga per finire per lo meno a podio.
La Iena deve però muoversi con circospezione : se viene scoperta rischia di ritrovarsi sul groppone giocatori strapagati e mandare a donne di facili costumi una strategia preparata con cura e dettaglio. Se in una Lega ci sono almeno 2 Iene, si possono assistere a scene veramente epiche.
10 bis : Quello che vince
E’ il personaggio volutamente fuori classifica, perché non esiste e non si riesce a capire chi sia durante l’asta. Quello che vince deve avere nel giusto mix le doti di tutti i personaggi precedentemente citati :
Arrivare all’asta degli attaccanti come chipleader può però rivelarsi un’arma a doppio taglio : il risparmiatore trova spesso il giocatore più determinato a prendere uno dei 4 mammasantissima Cavani-Milito-Jovetic-Di Natale (vedere a proposito il profilo del tifoso e del padre, la vera nemesi del risparmiatore), inizia a mollare l’asta perché “tanto prendo l’altro dopo”. E spesso si ritrova a pagare Pazzini più dei 4 mammasantissima perchè “E’ l’ultimo rimasto”, o mezzi giocatori cifre folli per la stessa motivazione. In genere è quello che ha più soldi a Gennaio, ma non gli serviranno a una beneamata ceppa.
La sua rosa potrebbe assomigliare molto a questa :
De Sanctis Rosati Pegolo – Lucchini Natali Pisano F. (il vero uomo simbolo per lui) VonBergen Zanon Contini Antonelli Spolli – Fabbrini Nainggolan Gargano Pazienza Pinzi Migliaccio Cascione Inler – Pazzini Bojan Maxi Lopez ElHamdaoui Jonathas Pabon
3) Il Mattacchione
Come nella tombola napoletana è sempre presente il burlone che al primo numero estratto deve gridare “Ambo!”, anche nell’asta del fantacalcio al nome del primo portiere estratto ci deve sempre essere il Mattacchione che offre l’intero budget per scherzo. In entrambi i casi, intervengono gli altri pragmatici giocatori che lo smentiscono subito dicendo rispettivamente “Ma non è possibile! E’ solo il primo numero!” e “OK, aggiudicato a 1000!” a cui segue “Ma non è possibile! La massima offerta che puoi fare è 1000-25, quindi puoi offrire massimo 975!” Speechless.
Variante : il Mattacchione che chiama i nomi che sono stati obiettivi di mercato dichiarati dalle grandi, oppure i big che sono ahimè partiti per altri campionati nell’ultima estate. Tenetevi pronti a ridere a crepapelle ai nomi di Ibrahimovic, Thiago Silva, Lavezzi e Van Persie.
4. Il Tifoso (variante : il Padre)
Per il Tifoso, il fantacalcio è il modo per sentirsi allenatore per tutta la settimana della propria squadra del cuore nel mondo reale, perché per il virtuale c’è Football Manager e FIFA. Obiettivo dichiarato : riuscire ad acquistare almeno 3 giocatori per ruolo della propria squadra del cuore, tra cui almeno il portiere, per seguire la propria squadra la domenica in santa pace. Sarebbe una magra consolazione per lui il fatto che Stekelenburg ne abbia prese 3 e l’abbia schierato l’avversario, o che lui abbia schierato Klose in un derby perso dalla Roma al 92′ grazie a Miro. E’ la vittima preferita de La Iena (vedi in seguito), che da manipolatore provetto partecipa all’asta solo per far alzare il prezzo dei beniamini del Tifoso e per fargli sprecare Fantamiliardi.
4bis il Padre
Nelle leghe in cui i partecipanti sono sempre gli stessi da anni, è diffusissima la presenza di questa figura, l’evoluzione del Tifoso e del Talent Scout (vedi in seguito). Il Padre è legato ai giocatori in maniera simbiotica : ne segue la vita privata, e soprattutto ne individua almeno 4 per ruolo per i quali è disposto a svenarsi pur di averli con sé, perché nel corso degli anni si è creato un legame di affetto legati ad annate vincenti, o semplicemente sono pallini del Padre convinto che ogni anno sia quello buono. Il giocatore simbolo è Hernandez del Palermo, sono certo che in ogni lega c’è un Padre che ogni anno lo asta convinto che sia l’anno giusto, così come Pato. Si può arrivare a essere Padre anche da Talent Scout (vedi in seguito) : se dall’infornata di giovani e sconosciuti stranieri di cui infarcisce la squadra, si dovesse pescarne uno veramente buono, state certi che per i prossimi 3-4 campionati (PSG e Manchester City permettendo) il Talent Scout sarà disposto a morire pur di averlo in squadra, pur di dimostrarvi che lui di calcio ne capisce.
5. Il Marotta
E’ forse il personaggio più odiato da tutti in sede di asta, è il nemico giurato del banditore. Aspetta sempre l’ultimo millisecondo per rilanciare, come ha provato a fare Marotta con Berbatov all’aeroporto di Monaco di Baviera, provocando sgomento e rabbia verso chi stava già scrivendo il nome del giocatore tra le proprie fila. Due le possibili reazioni : o si minaccia fisicamente, o si rilancia ulteriormente. Quando il banditore dice “Cavani 300 e 1, Cavani 300 e 2….Cavani 300 e….” , in quel preciso istante tutti e 18 gli occhi degli altri 9 partecipanti si rivolgono al Marotta con aria speranzosa, pensando “Non può farlo, non può farlo…..dai che è la volta buona che lo assegniamo”. Ma lui sprezzante e con una grande dose di cazzimma dice “301!” proprio in contemporanea col “Cavani 300 e 3!” del banditore, e si dà il via alla discussione che dura ore se tale rilancio è giunto in tempo. E tale condotta non è attuata solo con Cavani, ma anche con Vergassola o Obiang. E’ un maestro nelle guerre di nervi, sia a gestirle che a provocarle, e tutti sappiamo quanto sia importante mantenere la calma in queste situazioni.
6. Il Disattento
Altra figura poco apprezzata da tutti i partecipanti alla Lega, in particolare dal John Nash (vedi in seguito) e dal Talent Scout (vedi in seguito), che annualmente cercano di buttarlo fuori, in quanto non concepiscono che il fantacalcio sia solo un gioco, perché è molto, molto di più.
Il Disattento viene all’asta senza sapere nulla dei movimenti estivi e delle formazioni tipo, compra il giorno stesso la Gazzetta per avere almeno un’infarinatura a riguardo e cerca di spiare gli appunti presi dallo Scienziato e dal Talent Scout. Quando giunge il suo turno di chiamare il giocatore da mettere all’asta, il Disattento ci mette ore per individuare tale nome, e nel 99% dei casi è stato già astato in precedenza, perché non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Diffidate di questo personaggio : in genere è dotato di un grande C-Factor.
7. Il John Nash
Estate è tempo di mare, vacanze, relax, amori? Neanche per sogno. Per il John Nash, l’estate è l’equivalente del ritiro precampionato per le squadre di calcio. Il John Nash non si perde una sola amichevole, che sia il trofeo Berlusconi o Bologna – Rappresentativa Monti Pallidi perché deve studiare i nuovi acquisti e i nuovi allenatori della Serie A, oltre che le statistiche e le medie voto ponderate e nel tempo della precedente stagione. Elabora algoritmi di mostruosa complessità per prevedere l’andamento dell’asta e studia un business plan preciso nei minimi dettagli per fissare i propri limiti di spesa. Il giorno dell’asta arriva con una cartucciera di appunti da fare invidia a Rambo, in cui ha diviso per fasce tutti i giocatori e predisponendo almeno 24 strategie diverse.
Inutile dire che il Tifoso, il Padre e il Cumenda sono i suoi più acerrimi nemici, oltre al Disattento che è visto come un parassita.
Inutile dire anche che raramente vince.
8. Il Talent Scout
Simile alla figura del John Nash per la meticolosità con cui si prepara al giorno dell’asta e per l’armamentario di appunti, il Talent Scout ha però un occhio di riguardo per i giovani, meglio se nell’annata precedente hanno fatto onde in serie B, e per gli stranieri provenienti da altri campionati. Per il Talent Scout non conta vincere il fantacalcio, conta dimostrare la propria competenza, così che a distanza di anni possa rinfacciare in saecula saeculorum che “Jovetic l’ho preso io il primo anno che è arrivato in Italia!” oppure possa rispondere a tono a chi dice in sede d’asta “Chi cazzo è Bonaventura?” “Bonaventura l’anno scorso in serie B ha fatto 9 gol, st’anno spacca!”. Il fantacalcio è seguito marginalmente, perché c’è una Serie B da seguire, oltre che un po’ di videocassette da visionare della Dinamo Zagabria. Nel (raro) caso in cui dovesse azzeccare il giovane giusto, diventerà inevitabilmente un Padre.
Il suo motto è “Art for art’s sake”, “L’art pour l’art”.
9. Il Lecchino
Figura particolarmente ambigua, ha un po’ della capacità manipolativa della Iena senza tuttavia essere freddo e calcolatore come quest’ultima. Trova facile sponda nel Tifoso, nel Marotta, nel Cumenda quando si astano difensori e centrocampisti, e soprattutto nel Disattento con cui gioca al gatto col topo.
Il Lecchino passa tutto il tempo del dibattimento a decantare le doti del giocatore all’asta in quel momento, sciorinando statistiche relative alla precedente stagione, doti balistiche su calci piazzati e capacità di inserimento. Il fatto che lui si limiti a parlare senza fare offerte per il fenomeno in questione, dovrebbe fare insospettire gli altri partecipanti.
Il Cumenda può facilmente trasformarsi in un Lecchino appena si rende conto di essere rimasto con soli 100 Fantamiliardi in tasca e 2 centrocampisti e 6 attaccanti da acquistare (mentre gli altri hanno almeno il quadruplo del budget in virtù di una gestione più oculata delle risorse) : a questo punto prova a mettere pressione psicologica sugli altri con frasi tipo “Cambiasso solo a 15??? Ma dai! E De Rossi è stato pagato 125!” “Osvaldo a 250??? Regalato!!! Li avessi io avrei rilanciato!”.
10. La Iena
La Iena è forse la figura più subdola e temuta da tutti i partecipanti all’asta. Riesce a unire la cazzimma del Marotta, la scrupolosità del John Nash e riesce a essere un Lecchino al momento giusto. Ha vita decisamente facile con il Cumenda e col Tifoso, che manipola a proprio piacimento.
In genere viene all’asta abbastanza preparato, con un paio di obiettivi dichiarati in difesa e a centrocampo e ci punta forte, costi quel che costi. Poi si mimetizza prima in Lecchino, facendo rilanci tattici alla Marotta per far salire i prezzi anche solo di 2 FM e i nervi degli avversari, e infine in Risparmiatore, completando i propri slot in difesa e a centrocampo con giocatori discreti ma non eccelsi a prezzo di saldo quando tutti gli altri hanno la rosa al completo.
Quando arriva il turno di astare gli attaccanti, getta la maschera e diventa il protagonista assoluto: all’inizio rilancia per tutti gli attaccanti solo per far salire un po’ il prezzo, poi si mette comodo in poltrona con i popcorn con un occhio per vedere gli altri scannarsi per i soliti 5-6 nomi noti a cifre esorbitanti, con l’altro a farsi i calcoli in tempo reale del budget rimanente di ogni squadra. Al nome singolo preferisce la profondità della rosa, quindi dopo i primi 5-6 attaccanti che hanno fiaccato le casse e soprattutto le resistenze nervose degli avversari, si prende tutto ciò che è rimasto sul campo di buono, avendo come risultato una rosa che manca del bomber da 20-25 gol assicurati, ma che ne ha almeno 4 da 15. Nel fantacalcio può essere un azzardo, ma spesso paga per finire per lo meno a podio.
La Iena deve però muoversi con circospezione : se viene scoperta rischia di ritrovarsi sul groppone giocatori strapagati e mandare a donne di facili costumi una strategia preparata con cura e dettaglio. Se in una Lega ci sono almeno 2 Iene, si possono assistere a scene veramente epiche.
10 bis : Quello che vince
E’ il personaggio volutamente fuori classifica, perché non esiste e non si riesce a capire chi sia durante l’asta. Quello che vince deve avere nel giusto mix le doti di tutti i personaggi precedentemente citati :
- la capacità di sapere quando è il momento di essere un Cumenda, e quindi spendere se ne vale la pena;
- la capacità di risparmiare del Risparmiatore;
- la simpatia non guasta, purché non sia quella del Mattacchione;
- essere tifosi nella maniera giusta : non più di 2 elementi della propria squadra del cuore, ma nessun elemento in rosa dei propri colori preferiti rende meno speciale la domenica; e anche essere padri nella maniera giusta, capendo come un padre quando è il momento di trattenere il proprio pupillo e quando è il caso di lasciarlo andare;
- la cazzimma del Marotta;
- il culo del Disattento;
- la conoscenza e la pianificazione del John Nash;
- la voglia e la capacità di rischiare sui giovani e sugli stranieri del Talent Scout;
- le doti attoriali del Lecchino;
- la freddezza e la capacità calcolatrice della Iena.
E ogni anno, chi è questo personaggio si scopre solo alla fine. E inevitabilmente, è anche il più odiato di tutti. Buon fantacampionato a tutti!
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