Guarda il video girato dai Carabinieri del nascondiglio del baby boss Mariano Abete
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Mariano Abete sembra ancora più giovane dell’età che ha. Un volto imberbe, l’ovale paffuto seminascosto dal cappuccio di un bomberino nero. Abete jr sembra inebetito, o gioca a fare il duro mentre telecamere e fotografi lo immortalano in manette. Sordo persino al richiamo della voce di sua mamma, che quasi implora il suo sguardo: «Mariano, figlio mio, manda un bacio a tua madre!». Lui niente, cala la testa e si lascia ingoiare dalla gazzella dei carabinieri che parte sirene spiegate. Sarebbe stata proprio sua madre - quando ha capito che non c’era più nulla da fare per evitare che le porte del carcere si schiudessero per Mariano - a indicare al capitano della compagnia Stella dei carabinieri, il telecomando che apriva il nascondiglio senza luce né aria. Lì aveva cercato rifugio il 21enne ricercato. E lì, facendo strada ai militari, lo sfogo di una madre. Come per dire: «Meglio in galera che morto».
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